Così Filippo Guarini, nel suo “Diario forlivese” riferisce: “alle 14.30 si è formato in piazza del Duomo il corteo” preceduto dal gonfalone del Municipio. Oltre alle autorità, erano presenti “circa 6000 persone” che, con “s'avviano al Cimitero, ove parlano il Sindaco avv. Bellini, e a nome dei garibaldini il Comm. Ing. Tito Pasqui”. Inoltre: “Le Signorine infermiere dell'Ospedale di Riserva, mediante fondi di generosi oblatori, hanno per ciascuna fossa di soldati eretto un piccolo recinto di pietra, collocandosi una croce col nome del defunto inciso e adorno di fiori”. Qualche giorno dopo, il 10, viene ricordato un fatto drammatico: “alla sera, un tal Lieto Bissi, di 43, mentre, sceso dal Tram, s'avviava per passare il fiume colla barca, fu gravemente ferito con un colpo di fucile ad una gamba e all'inguine. È repubblicano, e pare avesse avuto delle minacce, onde aveva comprato a Forlì una casa nella quale a giorni si sarebbe stabilito. Portato all'Ospedale, i medici lo giudicano in pericolo, specialmente pel copioso sangue perduto”.
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