Coltivazione del cappero: 150 anni dopo

(locandina a cura di Amin "Della Caproni")

A un secolo dalla scomparsa di Tito Pasqui e a 150 anni dalla sua prima pubblicazione, torna disponibile il saggio “Coltivazione del cappero”, ora acquistabile su Amazon. Si tratta di un breve scritto estratto dal Giornale ufficiale per la pubblicazione degli Atti Amministrativi e giudiziari della Provincia di Forlì del 15 marzo 1875, realizzato dall’autore quando aveva solo 29 anni.

Il testo rappresenta un esempio significativo dello stile dello studioso forlivese: uno sguardo curioso verso le coltivazioni sperimentali, raccontate con un linguaggio umanistico e al tempo stesso rigoroso nei dettagli tecnici. La sua prosa, colta ma immediata, alterna precisione scientifica ed esempi concreti, mantenendo sempre un forte legame affettivo con la sua città natale, Forlì, dove morì il 7 luglio 1925.

L’opera, riproposta con la cura di Umberto Pasqui, potrebbe apparire marginale per l’esiguità dell’argomento affrontato. In realtà, rivela una profonda attenzione dello studioso verso ogni manifestazione della natura, nella convinzione che anche ciò che è umile meriti osservazione, studio e rispetto. In queste pagine emerge uno sguardo attento e contemplativo, capace di attribuire dignità persino agli aspetti più minuti del creato, riconoscendovi una verità più ampia e universale.

Il patrimonio intellettuale di Tito Pasqui – donato cento anni fa alla Biblioteca Comunale di Forlì e oggi custodito nella sezione Fondi Antichi – è il risultato di decenni di studi, ricerche sul campo e confronti maturati tra la Romagna, l’Italia e le principali capitali europee tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La sua attività, che abbraccia discipline diverse come botanica, agronomia, scienza e osservazione sociale, compone un mosaico di saperi che attende ancora di essere riscoperto e valorizzato.

Riproporre oggi uno scritto tanto breve quanto significativo significa rendere omaggio alla capacità di Pasqui di cogliere il valore del dettaglio. Un invito, anche per il lettore contemporaneo, a osservare il mondo con curiosità, rigore e spirito aperto: perché la conoscenza autentica nasce spesso dalle cose più semplici.

Lo si può trovare qui nella versione cartacea o nella versione elettronica


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